La bonifica (Latina 1 – Avellino 2)

A bonificare Latina non ci sono andato: settimana faticosa in un periodo complicato.
Si festeggia, allora, davanti al maxischermo, con l’Avellino Club Roma, le cui avanguardie esultano al Francioni.
Mi sarebbe piaciuto tornare vittorioso da uno stadio che negli ultimi anni ci ha regalato più veleno che zucchero. Cosi non è la stessa cosa, ma va bene lo stesso; la malaria è debellata e il biglietto per Frosinone è già in tasca.
Soprattutto sono nel carniere tre punti pesanti, che fanno classifica e morale. Bravo Rastelli a estrarre dal cilindro Vergara, Visconti e Comi. Il primo sugella con la rete della vittoria l’esordio da professionista, il secondo calcia – emulo di Zullo – la punizione da cui scaturisce la rete di Jherson, il terzo quella punizione se la procura.
Immenso Castaldo, che pareggia con un numero degno di Van Basten.
Coraggioso Gomis a rimettersi sulle gambe dopo il brutto scivolone in occasione del vantaggio di Sforzini.
Maluccio, ancora, Zito, mentre su Arrighini sospendo il giudizio.
L’inesausto desiderio di biancoverde mi conduce nel tardo pomeriggio al campo sportivo Tre Fontane, a due passi da casa. Gioca l’Atletico Garbatella, che ospita per un’amichevole l’Atletico San Lorenzo, seguita da un nutrito drappello di sostenitori.
Anche stavolta mi dice male: i padroni di casa – colori sociali bianco e verde, seconda categoria – giocano con la divisa non ufficiale,  maglia arancio e pantaloncini blu.
Mentre inizio a scrivere, il Garbatella passa in vantaggio. Servirebbe il replay: il goal non lo vedo e mai lo vedrò.

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